Donald Trump, dopo l'incriminazione, passa al contrattacco con le sue dichiarazioni da Mar-a-Lago

L'ex presidente degli Stati Uniti si scaglia contro il Procuratore di New York, mentre i repubblicani criticano l'accusa di scarsa sostanza

Donald Trump ha lanciato un violento attacco contro "l'interferenza elettorale su una scala mai vista prima" negli Stati Uniti, definendosi vittima di persecuzioni politiche dopo essere diventato il primo ex presidente ad affrontare accuse penali.

L'apparizione di Trump ha coronato una giornata drammatica iniziata a New York quando è stato chiamato in giudizio in un tribunale di Manhattan e si è dichiarato non colpevole di 34 accuse di falsificazione di documenti aziendali. L'ex presidente Usa ha ascoltato il giudice Juan Merchan leggere i capi d’imputazione, dopo l’incriminazione di giovedì scorso 30 marzo.

Former U.S. President Trump indicted by Manhattan grand jury, in New York City

Il discorso di Trump

In un discorso storico, l'ex presidente degli Stati Uniti ha attaccato i responsabili delle accuse contro di lui e ha affermato che il vero criminale" nel caso contro di lui è "il procuratore distrettuale, perché ha fatto trapelare illegalmente enormi quantità di informazioni".

In un discorso di ampio respiro, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha lesinato accuse alle forze del Partito Democratico che, a suo dire, sono dietro le accuse penali mosse contro di lui dal procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg.

"Questa è una persecuzione, non un'indagine. Vogliono patteggiare il caso, ma io non voglio farne parte".

All'inizio della mattinata, i pubblici ministeri hanno rivelato di aver presentato 34 accuse di reato contro l'ex Presidente, accusato di aver pagato l'ex pornostar Stormy Daniels, l'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal e il portire della Trump Tower per non parlare di "un figlio illegittimo".

Trump si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse durante la sua comparsa presso la corte distrettuale di New York.

"Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America", ha detto l'ex Presidente ai sostenitori in Florida, aggiungendo: "l'unico crimine che ho commesso è stato quello di difendere questa nazione da coloro che cercano di distruggerla".

Fin dall’inizio i democratici hanno spiato la mia campagna”, ha dichiarato Trump, indicando le narrazioni “Russia Russia Russia… e Ucraina Ucraina Ucraina” usate per delegittimare la sua presidenza.

Citando “le modifiche incostituzionali alle leggi elettorali” e “i milioni di voti inseriti illegalmente nelle cassette elettorali e ripresi dalle telecamere”, Trump ha affermato che le elezioni del 2020 sono state rubate dai Democratici.

La pressione su Facebook e Twitter per non dire niente di negativo sul laptop infernale di Hunter Biden… avrebbe fatto molta differenza nelle nostre elezioni”, ha osservato Trump.

“Hanno detto che il laptop di Hunter Biden era disinformazione russa. Non esisteva, era disinformazione russa. E questo era sostenuto dall’FBI, ricordate?”

E tutto questo, ha continuato Trump, “mentre anche i RINOS ammettono che non c’è nessun caso contro di me e che non sarebbe mai dovuto essere intentato”.

E’ un insulto al nostro Paese mentre il resto del mondo si prende gioco di noi, per i nostri confini aperti, il nostro incompetente ritiro dall’Afghanistan”, ha dichiarato Trump, sottolineando che questo è “il momento più imbarazzante nella storia del nostro Paese”, secondo lui.

Una terza guerra mondiale nucleare globale potrebbe accadere ora. L’amministrazione Biden ha davvero intensificato i propri sforzi incriminando l’ex Presidente, che ha ricevuto 75 milioni di voti e che è più di chiunque altro nella storia del nostro Paese”, ha proseguito Trump.

“Ora stanno cercando di incriminarmi per una telefonata assolutamente perfetta che ho fatto, anche più perfetta di quella che ho fatto con l’Ucraina”.

Questo caso è stato presentato dai democratici” con un occhio alle elezioni del 2024, ha aggiunto, “e dovrebbe essere archiviato immediatamente. Mi stanno incriminando tramite l’Espionage Act del 1917, in base al quale la pena è la morte”.

Ma, ha continuato Trump, sono stato accusato “degli stessi presunti crimini commessi dagli ex Presidenti Barack Obama, George Bush, Jimmy Carter e molti altri”.

E ora siamo una nazione in declino, tenuta in ostaggio dai pazzi di una sinistra radicale, non possiamo lasciare che accada”.

"Se si prendessero i cinque peggiori presidenti della storia degli Stati Uniti e li si sommasse, non avrebbero fatto al nostro Paese la distruzione che hanno fatto Joe Biden e l'amministrazione Biden".

Le accuse verso Donald Trump - L’atto di incriminazione

Martedì Trump si è recato in tribunale, dove è stato messo in stato d’arresto formale - significa che è stato identificato con il prelievo delle impronte digitali, l’incarcerazione, vedremo, sarebbe stata prevista solo per reati definiti maggiori - e accusato di 34 reati di frode in un atto d'accusa di 16 pagine. Sembra che Trump Trump abbia chiesto che gli fosse scattata la foto segnaletica, forse per sfruttare a suo favore l’immagine utilizzandola per i manifesti elettorali della campagna 2024.

Le accuse riguardano un pagamento di 130.000 dollari (105.000 sterline) effettuato per comprare il silenzio di un'attrice di film per adulti, Stormy Daniels, che dice di aver fatto sesso con lui. Il bonifico sarebbe avvenuto 12 giorni prima delle elezioni del 2016, vinte da Trump contro Hillary Clinton.

In realtà, nell’atto di accusa rimasto segreto fino a ieri sera, sono apparsi anche altri pagamenti verso due persone che sarebbero illeciti: le accuse sono di aver falsificato i registri della società e partecipato “a un complotto” per versare denaro in cambio del silenzio non solo a Stormy Daniels ma anche a Karen McDougal e al portire della Trump Tower alla fine della sua campagna elettorale del 2016. L'incriminazione di Trump nel caso della pornostar Daniels include anche la cospirazione. La procura sostiene che Trump, con il suo atteggiamento, abbia minato l'integrità delle elezioni del 2016.

Da un’attenta lettura dell’atto di accusa però (qui), i 34 capi di imputazione stile copia incolla si limitano ad una sola accusa: “falsificazione di documenti aziendali di primo grado, in violazione del codice penale § 175.10”, con l’aggiunta che il Presidente abbia agito con l’intento di frodare e l’intento di commettere un altro crimine e aiutare e nascondere la commissione di questo crimine. In questo modo, è chiaro, il Procuratore Bragg ha trovato l’escamotage per portare avanti un procedimento che prevederebbe pene decisamente minori, ventilando l’ipotesi di un reato più grave con pene che comprometterebbero la vita politica di Trump. Di tale reato, però, non vi è traccia in nessua delle 16 pagine dell’atto di incriminazione. Bragg arriva addirittura ad ammetterlo in conferenza stampa: “atto di incriminazione non lo specifica“, spiegando che “la legge non lo richiede…”.

Dei capi d'accusa, 11 riguardano fatture presentate dall'ex avvocato di Trump Michael Cohen; altri 11 capi d'accusa riguardano assegni emessi da conti o trust di Trump; e gli altri 12 capi d'accusa riguardano voci di voucher nel "Detail General Ledger for Donald J. Trump". Tutte le registrazioni sono state effettuate nel 2017 e sono state "conservate e mantenute dalla Trump Organization", secondo l'accusa.

"Per nove mesi di fila, l'imputato ha tenuto in mano documenti che contenevano questa bugia fondamentale, ovvero che stava pagando Michael Cohen per servizi legali svolti nel 2017", ha detto Bragg in una conferenza stampa dopo l'udienza. "E ha firmato personalmente gli assegni per ognuno di questi nove mesi". In sintesi, un capo d’accusa per ogni assegno firmato.

Lo “Statement of facts”

In aggiunta all’atto di accusa, altre 13 pagine (qui) chiamate “statement of facts”, che hanno illustrato i dettagli e le basi legali delle accuse mosse a Trump.

A New York, affinché l'accusa di falsificazione di documenti aziendali venga elevata a “felony”, è necessario commettere il reato di falsificazione di documenti aziendali quando "l'intento di frodare include l'intento di commettere un altro reato o di aiutare o nascondere la commissione dello stesso".

E come Bragg sia arrivato a questo punto è riassunto nei primi due paragrafi del documento:

"L'imputato DONALD J. TRUMP ha ripetutamente e fraudolentemente falsificato i registri aziendali di New York per nascondere una condotta criminale che ha nascosto informazioni dannose al pubblico votante durante le elezioni presidenziali del 2016. Dall'agosto 2015 al dicembre 2017, l'imputato [Trump] ha orchestrato uno schema con altri per influenzare le elezioni presidenziali del 2016 identificando e acquistando informazioni negative su di lui per sopprimere la loro pubblicazione e favorire le prospettive elettorali dell'imputato", secondo la dichiarazione. Al fine di eseguire lo schema illegale, i partecipanti hanno violato le leggi elettorali e hanno effettuato e causato false registrazioni nei registri aziendali di varie entità a New York. I partecipanti hanno anche adottato misure che hanno erroneamente descritto, a fini fiscali, la vera natura dei pagamenti effettuati a favore dello schema".

Secondo Bragg, che ha parlato in una conferenza stampa dopo l'udienza, nel periodo precedente alle elezioni presidenziali, Trump, Cohen e David Pecker, amministratore delegato di American Media Inc, hanno messo a punto uno schema per "catturare e uccidere" storie dannose "per aiutare il signor Trump a vincere le elezioni".

Il primo caso di questo tipo è sorto nell'autunno del 2015, quando Pecker ha appreso che un ex portiere della Trump Tower "stava cercando di vendere informazioni su un bambino che l'imputato [Trump] aveva presumibilmente generato fuori dal matrimonio". Pecker pagò il portiere 30.000 dollari per eliminare la storia, anche se in seguito cercò di svincolarlo dall'accordo dopo aver "concluso che la storia non era vera". Secondo la dichiarazione, Cohen ha dato istruzioni a Pecker di non svincolare il portiere dall'accordo fino a dopo le elezioni presidenziali.

Un secondo caso è sorto nell'estate del 2016 quando Karen McDougal, ex modella di Playboy, ha affermato di aver avuto una lunga relazione con Trump iniziata nel 2006. Nel caso della McDougal, American Media Inc. che all'epoca pubblicava il National Enquirer, ha ammesso in un accordo di patteggiamento di aver pagato alla McDougal 150.000 dollari in collaborazione con la campagna di Trump per insabbiare la storia.

Infine, poche settimane prima delle elezioni, un'altra donna "ha affermato di aver avuto un rapporto sessuale con l'imputato [Trump] mentre era sposato". Si tratta della pornostar Stormy Daniels, il cui vero nome è Stephanie Clifford. Secondo la dichiarazione, "con la pressione crescente e l'avvicinarsi delle elezioni", Trump ha accettato di pagare a Daniels 130.000 dollari di silenzio.

"Questo pagamento era illegale e l'avvocato A [Cohen] si è poi dichiarato colpevole di aver dato un contributo illegale alla campagna elettorale e ha scontato una pena in prigione", si legge nella dichiarazione. "Inoltre, per effettuare questo pagamento sono state fatte delle false annotazioni nei registri aziendali di New York, separate e a parte dai registri aziendali di New York usati per nascondere il pagamento".

Nell'agosto 2018, Cohen si è dichiarato colpevole di due violazioni della legge sul finanziamento delle campagne elettorali e ha ammesso in pubblica udienza di aver pagato 130.000 dollari a Daniels per farla tacere durante le elezioni presidenziali del 2016 "su indicazione" di Trump.

I successivi rimborsi di Trump a Cohen nel 2017, registrati nei registri aziendali come spese legali, sono alla base dei 34 capi d'accusa.

"Secondo la legge dello Stato di New York, è un reato falsificare i registri aziendali con l'intento di frodare e nascondere un altro reato", ha dichiarato Bragg nella conferenza stampa dopo l'udienza. "Questo è esattamente ciò che riguarda il caso".

"Perché Donald Trump ha fatto ripetutamente queste false dichiarazioni? Le prove dimostreranno che lo ha fatto per coprire i crimini relativi alle elezioni del 2016", ha detto Bragg.

Beh, che dire. Se Bragg ha un asso nella manica se l’è tenuto ben nascosto, perchè allo stato attuale né l’atto di incriminazione né lo “statement of facts” specificano quali siano le leggi statali o federali violate, ovvero il reato sottostante la falsificazione dei documenti societari. E tanto meno una cospirazione. Verso chi?

Il paradosso

Sì, perchè l’Espionage Act del 1917 citato da Trump che avrebbe violato portando avanti una “cospirazione”, rende un crimine interferire o tentare di minare o interferire con gli sforzi delle forze armate statunitensi durante una guerra, o per aiutare in alcun modo gli sforzi bellici dei nemici della nazione. Secondo i termini della legge, firmata in legge il 15 giugno 1917, dal presidente Woodrow Wilson, le persone condannate per tali atti potrebbero essere soggette a multe di 10.000 dollari e 20 anni di carcere. In base a una disposizione dell'atto ancora applicabile, chiunque sia ritenuto colpevole di fornire informazioni al nemico durante la guerra può essere condannato a morte. La legge autorizza anche la rimozione di materiale considerato "traditore o sedizioso" da qualsiasi incarico degli Stati Uniti. Nel giugno 2013, Edward Snowden è stato accusato ai sensi dell'Espionage Act del 1917 di "comunicazione non autorizzata di informazioni sulla difesa nazionale" e "comunicazione intenzionale di intelligence classificata con una persona non autorizzata". Ricordo anche che le autorità americane hanno incriminato Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, per 17 capi d'accusa utilizzando l'Espionage Act.

Il paradosso è davvero grottesco: è stato Trump ad essere vittima di cospirazione nel 2016 da parte di Hillary Clinton, fabbricando prove false, il Dossier Steele che ha fatto partire l'assurda indagine del Russiagate, per la quale Trump ha affrontato il suo primo impeachment, assolto pienamente. E nonostante sia stata ampiamente dimostrata l’ingerenza in quella sì cospirazione persino del governo federale, dell’FBI, del DOJ e della Casa Bianca, nessuno dei colpevoli è mai stato messo in stato d’accusa.

Occorrerebbe chiedere al Procuratore Bragg perchè non cita le ipotetiche leggi federali che Trump avrebbe violato, cosa sia alla base di questa millantata cospirazione e perchè l’unico reato ascritto nell’atto di imputazione sia la violazione del codice penale § 175.10. Leggi federali, quindi non di giurisdizione di Bragg, e per le quali tra l’altro erano già state percorse ipotesi di accusa, mai finalizzate in quanto infondate in fatto e in diritto.

Uno dei procuratori che ha rappresentato l'accusa contro Donald Trump, inoltre, ha detto di essere "molto preoccupato" per gli effetti che i messaggi di "minaccia" dell'ex presidente potranno avere su giurati e testimoni del processo. In quest'ottica, rivela l'emittente Nbc news, l'accusa intende chiedere un ordine protettivo per garantire la sicurezza dei testimoni. Nei giorni scorsi, Trump ha postato che il suo arresto potrà portare "potenzialmente morte e distruzione". Il giudice che presiede il caso a New York ha invitato l'ex presidente ad astenersi dal fare commenti che possano "incitare alla violenza, creare disordini civili o mettere a repentaglio la sicurezza o il benessere di qualsiasi individuo". In tutta sincerità, sembra di rivedere la trama che ha accompagnato gli eventi di Capitol Hill del 6 gennaio 2021, per i quali Trump è stato sottoposto al secondo impeachment, risolto con l’assoluzione del Presidente.

C’è da dire che alcune affermazioni di Trump nel suo discorso non aiutano a calmare gli animi. Trump infatti nel suo discorso a Mar-a-Lago ha sostenuto che non avrebbe ricevuto un processo equo a causa di un "giudice che odia Trump con una moglie e una famiglia che odia Trump" e ha criticato il procuratore speciale che indaga sul suo ruolo nelle rivolte del 6 gennaio e sulla gestione di documenti riservati, descrivendolo come un "pazzo". Sembra quasi che Trump voglia andare alla ricerca dello scontro, ovviamente in senso non letterale, parlando esclusivamente di battaglia in Tribunale.

Le reazioni dei RINOS

Oltre ovviamente al completo supporto dei membri e dei sostenitori del movimento MAGA fondato da Donald Trump in seno al GOP, sono decisamente interessanti le reazioni di molti repubblicani certo non di area trumpiana.

Trump, infatti, è sembrato ancora più incoraggiato dalla reazione scettica alle accuse mosse da Bragg da parte dei repubblicani che hanno criticato l'ex presidente e che temono per le sue possibilità di riconquistare la Casa Bianca per il partito nel 2024. Mitt Romney e John Bolton - persistenti critici dell'ex presidente - si sono scagliati contro il caso, descrivendolo come politicamente motivato e povero di sostanza.

"Credo che il carattere e la condotta del presidente Trump lo rendano inadatto alla carica", ha dichiarato Romney, senatore dello Utah. "Tuttavia, ritengo che il procuratore di New York si sia spinto a formulare accuse di reato per soddisfare un'agenda politica".

Bolton ha commentato l'atto d'accusa, reso pubblico martedì pomeriggio: "Parlando da persona che non vuole assolutamente che Donald Trump ottenga la nomination presidenziale repubblicana, sono straordinariamente angosciato da questo documento".

"Penso che sia ancora più debole di quanto temessi", ha aggiunto Bolton, che in passato è stato consigliere di Trump per la sicurezza nazionale prima di essere estromesso.

Brevi cenni al funzionamento del procedimento penale negli Stati Uniti

In molti si aspettavano di vedere Trump in manette all’uscita dalla seduta presso la Corte di New York, e di fronte all’uscita del Presidente ed al suo rientro a Mar-a-Lago hanno concluso, erroneamente, che il suo stato d’arresto fosse una fake news creata dal mainstream.

In realtà, se ripercorriamo quelli che sono gli iter di procedura penale statunitense, è facile comprendere come in effetti Trump sia in stato di “arresto formale”, che non si è concluso con la sua detenzione ma con un rilascio in attesa di giudizio, poichè i capi di imputazione non sono tanto gravi da prevedere l’arresto nel senso comune del termine. A dire il vero, si hanno non pochi dubbi che i capi d’imputazione siano solidi al punto da giustificare un procedimento penale, ma questo, ormai, si vedrà al termine della procedura, posto il fatto che, come Trump stesso ha dichiarato, sarebbe stato proposto un patteggiamento da lui rifiutato.

Anche negli Stati Uniti sono previsti tre gradi di giudizio, ma la similitudine con l’ordinamento italiano finisce qua. Nel primo grado c’è la Trial Court, statale o federale a seconda delle imputazioni, seguita dall’Appellate Court ed infine dalla Supreme Court, la Corte Suprema, corrispondente alla nostra Cassazione.

I cosiddetti “criminal cases” sono i procedimenti penali che si incardinano al verificarsi di un reato per il quale è prevista l’irrogazione della pena. Il procedimento inizia con l’indictment (imputazione) votata da un Grand Jury, a seguito del quale prende il via il processo, attore da una parte lo Stato nella persona del Procuratore Distrettuale (Districy Attorney) e dall’altra l’imputato (defendant) difeso da un avvocato (defense lawyer).

A seguito dell’indictment, l’imputato viene convocato nel distretto di polizia competente territorialmente (si fa riferimento al luogo dove è stato commesso il reato) dove gli viene formalizzato lo stato di fermo e si procede alla sua schedatura e alla raccolta delle impronte digitali. Laddove il reato venga considerato “minore”, l’arrestato viene rilasciato con un mandato di comparizione in tribunale, in caso di reato più grave, invece, l’imputato viene convocato dinanzi al magistrato per l’arraignment, cioè la notifica dei capi di accusa, dove lo stesso può rilasciare la sua dichiarazione di innocenza o colpevolezza.

Durante questa prima comparizione viene decisa la concessione della cauzione e il suo importo, e solo nel caso in cui non viene pagata, l’imputato viene trattenuto in custodia cautelare fino alla data del processo. In alternativa alla cauzione, il giudice può anche decidere il rilascio in libertà condizionata (released on parole) o in libertà completa sulla parola fino alla data del processo (released on his own recognition).

Infine, a seconda della gravità, i crimini di natura penale sono divisi in felonies (delitti) e misdemeanors (reati contravvenzionali). Esempio dei primi possono essere l’omicidio, il furto aggravato con rapina, la violenza sessuale, mentre i secondi sono il furto semplice o la guida in stato di ebrezza.

Certo, la procedura è molto più complessa di questa brevissima sintesi, ma quanto scritto dovrebbe essere abbastanza chiaro del fatto che, ahimè, Trump è stato messo in stato di arresto in attesa di giudizio. Il giudice ha deciso di rilasciarlo senza restrizioni (quindi non è stata fissata neanche la cauzione), stabilendo la nuova udienza per il prossimo 4 dicembre e l'inizio del processo nel 2024, “stranamente” a ridosso dell’inizio delle primarie repubblicane.

Ma. La domanda è semplice e finanche retorica: posto che Bragg non ha indicato alcun “felony” (nonostante quello che i media ripetono) bensì 34 copia-incolla di “misdemeanors”, quale è la possibilità che in udienza del 4 dicembre prossimo la giuria decida per lo svolgimento del processo, considerando peraltro le inesistenti possibilità di un verdetto di condanna? Se così fosse, il “sospetto” che sia tutta una mossa politica diverrebbe realtà, il miglior endorsement possibile per la rielezione di Trump a novembre del 2024.

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