Henry Kissinger: scompare a 100 anni colui che ha la responsabilità di milioni di morti in tutto il mondo.
Chi mi segue da tempo sa quanto rispetto io abbia della morte ma la notizia della dipartita di Henry Kissinger mi impone di ricordare i crimini che ha commesso in vita
Chi mi segue da tempo sa quanto rispetto io abbia della morte ma la notizia della dipartita di Henry Kissinger mi impone di ricordare i crimini che ha commesso in vita: sono i milioni di morti che ha causato a meritare rispetto.
Nel corso della sua vita Kissinger è stato responsabile di alcune delle peggiori atrocità della storia del mondo, questo è un dato di fatto ed è l’eredità che lascia e che abbiamo il dovere di condividere. Proprio non me la sento di unirmi alle voci ipocrite che da stamani riempiranno i nostri media per raccontarci “la grandezza” di questo “diplomatico”. Occorre avere il coraggio di chiamarlo con il nome che si merita: criminale.
Nel riprendere tutte le colpe di cui si è macchiato Kissinger, vorrei cominciare dalle parole tranchant del compianto chef Anthony Bourdain: “Una volta che sei stato in Cambogia, non smetterai mai di voler picchiare Henry Kissinger a morte a mani nude. Non sarai mai più in grado di aprire un giornale e leggere di quel pezzo di merda traditore, prevaricatore e assassino che si siede per una bella chiacchierata con Charlie Rose o partecipa a un evento in abito da sera per una nuova rivista patinata senza soffocare. Assisti a ciò che Henry ha fatto in Cambogia – i frutti del suo genio statista – e non capirai mai perché non è seduto sul banco degli imputati dell’Aja accanto a Milosevic”
La rivista trimestrale Jacobin alla notizia della sua morte ha twittato: “Un necrologio non sarebbe mai stato sufficiente, quindi abbiamo scritto un libro e... abbiamo aspettato." Già, perchè qualche anno fa scrissero un necrologio lungo un libro, “Il bene muore giovane” e ne commissionarono 5.000 copie e le lasciarono lì, pronte per celebrare la sua fine terrena.
In questo momento immagino i dubbi dei più giovani, che magari in televisione o nelle scuole sentirà parlare di Kissinger come di una delle figure più importanti degli ultimi cento anni, e non comprenderà perchè alla notizia della sua morte, ad esempio, la sua città di residenza, New York, si è immediatamente popolata di persone che hanno festeggiato la notizia:
E così, di getto, in modo estremamente sintetico e sicuramente con qualche imprecisione (magari approfondiremo l’argomento nella prossima puntata con Mr. Poffo), voglio ripercorrere tutte le tappe di questa carriera che il mainstream esalta ma che davvero avrebbe meritato un posto sul banco degli imputati a L’Aja.
Una breve biografia
Fino al 1968, Kissinger era stato un repubblicano di Nelson Rockefeller, anche se era stato consigliere del Dipartimento di Stato nell’amministrazione Johnson. Secondo i giornalisti Marvin e Bernard Kalb, Kissinger rimase sbalordito dalla sconfitta di Richard Nixon contro Rockefeller alle primarie. “Pianse”, hanno scritto. Kissinger riteneva che Nixon fosse “il più pericoloso, tra tutti gli uomini in corsa, da avere come Presidente”.
Kissinger però si riprese immediatamente e aprì un canale secondario con l’amministrazione Nixon, utilizzando i suoi contatti con l’amministrazione Johnson per far trapelare informazioni sui colloqui di pace con il Vietnam del Nord. Mentre ancora ricopriva la carica di professore ad Harvard, trattò direttamente con il consigliere di politica estera di Nixon, Richard V. Allen, che in un’intervista rilasciata al Miller Center dell’Università della Virginia affermò che Kissinger, “di sua iniziativa”, si offrì di passare informazioni che aveva ricevuto da un assistente che partecipava ai colloqui di pace. Allen ha descritto come Kissinger agisse in modo molto occulto, chiamandolo da telefoni pubblici e parlando in tedesco per riferire ciò che era accaduto durante i colloqui.
Attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, il presidente Johnson venne a sapere che la campagna di Nixon diceva ai sudvietnamiti “di resistere fino a dopo le elezioni”. Se la Casa Bianca avesse reso pubblica questa informazione, l’indignazione avrebbe potuto far passare le elezioni a Humphrey. Ma Johnson esitò. “Questo è tradimento”, disse, come riportato nell’eccellente Chasing Shadows di Ken Hughes: The Nixon Tapes, the Chennault Affair, and the Origins of Watergate. “Sconvolgerebbe il mondo”. Johnson rimase in silenzio. Nixon vinse. La guerra continuò.
Kissinger, che era stato nominato consigliere per la sicurezza nazionale, consigliò a Nixon di ordinare il bombardamento della Cambogia per spingere Hanoi a tornare al tavolo dei negoziati. Il bombardamento della Cambogia (un Paese con cui gli Stati Uniti non erano in guerra), che avrebbe poi distrutto il Paese e portato all’ascesa dei Khmer Rossi, era illegale. Quindi doveva essere fatto in segreto. La pressione per mantenere il segreto diffuse la paranoia all’interno dell’amministrazione, portando Kissinger e Nixon a chiedere a J. Edgar Hoover di mettere sotto controllo i telefoni dei funzionari dell’amministrazione. La fuga di notizie sui Pentagon Papers di Daniel Ellsberg gettò Kissinger nel panico. Egli temeva che, avendo Ellsberg accesso ai documenti, potesse anche sapere cosa stesse facendo Kissinger in Cambogia.
Seymour Hersh, Bob Woodward e Carl Bernstein hanno tutti scritto storie che incolpano Kissinger per la prima serie di intercettazioni illegali messe in atto dalla Casa Bianca nella primavera del 1969 per mantenere il segreto sull’attentato in Cambogia.
Oggi sappiamo molto di più sugli altri crimini di Kissinger, sulle immense sofferenze che ha causato durante i suoi anni di incarico pubblico, scrive Popoff quotidiano in occasione dei 100 anni di Kissinger. “Ha dato il via libera a colpi di stato e ha permesso genocidi. Ha detto ai dittatori di uccidere e torturare in fretta, ha svenduto i curdi e ha gestito l’operazione sbagliata di rapimento del generale cileno René Schneider (nella speranza di ostacolare l’insediamento del presidente Salvador Allende), che ha portato all’omicidio di Schneider. La sua svolta post-Vietnam verso il Medio Oriente ha lasciato quella regione nel caos, ponendo le basi per le crisi che continuano ad affliggere l’umanità.”
Sappiamo poco, continuano i giornalisti citati, di ciò che è avvenuto in seguito, durante i suoi quattro decenni di lavoro con la Kissinger Associates. La “lista dei clienti” dell’azienda è uno dei documenti più ricercati a Washington almeno dal 1989, quando il senatore Jesse Helms chiese senza successo di vederla prima di prendere in considerazione la conferma di Lawrence Eagleburger (un protetto di Kissinger e un dipendente della Kissinger Associates) come vice segretario di Stato. In seguito, Kissinger si dimise da presidente della Commissione sull’11 settembre piuttosto che consegnare l’elenco per una revisione pubblica.
La Kissinger Associates è stata una delle prime protagoniste dell’ondata di privatizzazioni che ha avuto luogo dopo la fine della Guerra Fredda nell’ex Unione Sovietica, nell’Europa dell’Est e in America Latina, contribuendo a creare una nuova classe oligarchica internazionale. Kissinger aveva sfruttato i contatti avuti come funzionario pubblico per fondare una delle aziende più redditizie del mondo. Poi, sfuggito al Watergate, ha usato la sua reputazione di saggio di politica estera per influenzare il dibattito pubblico, a vantaggio, possiamo supporre, dei suoi clienti. Kissinger è stato un entusiasta sostenitore di entrambe le Guerre del Golfo e ha lavorato a stretto contatto con il Presidente Clinton per far passare il NAFTA al Congresso.
L’azienda ha anche fatto affari con le politiche messe in atto da Kissinger. Nel 1975, in qualità di Segretario di Stato, Kissinger aiutò la Union Carbide a creare il suo impianto chimico a Bhopal, collaborando con il governo indiano e ottenendo fondi dagli Stati Uniti. Dopo il disastro della fuoriuscita di sostanze chimiche dall’impianto nel 1984, la Kissinger Associates ha rappresentato la Union Carbide, mediando un misero accordo extragiudiziale per le vittime della fuoriuscita, che ha causato quasi 4.000 morti sul colpo e ha esposto un altro mezzo milione di persone ai gas tossici.
Qualche anno fa, la donazione dei documenti pubblici di Kissinger a Yale è stata accolta con grande clamore. Ma non sapremo mai la maggior parte di ciò che la sua azienda ha fatto in Russia, Cina, India, Medio Oriente e altrove. Porterà con sé questi segreti ora che se ne è andato.
Henry Kissinger é arrivato a 90 anni con centinaia di accuse, ma senza essere stato portato in tribunale per crimini di guerra, contro l'umanitá e genocidio, come voleva il giornalista Christopher Hitchens. Questo perché l'ex Segretario di Stato nell'amministrazione del presidente Richard Nixon, non solo fece la storia degli anni '70, ma da furbo, l'ha pure riscritta a suo favore con una serie di libri. Appena fuori dalle alte sfere del potere, ha sfornato 3 libri autobiografici e ben 9 altri per spiegare il suo punto di vista e giustificare le sue azioni “discutibili.” L'ironia della sorte é che, nel 1973, gli fu perfino conferito il Premio Nobel per la Pace assieme al leader vietnamita Le Duc Tho, il quale peró lo rifiutó per non essere associato a Kissinger. Al conferimento del Nobel, il comico e musicista americano Tom Leherer osservó che “Kissinger ha reso la satira politica obsoleta”.
Le sue maggiori “opere diplomatiche”
Dirottamento e fallimento (per favorire Nixon) dei negoziati di pace fra l'allora presidente Lyndon Johnson ed il Vietnam (1967).
La campagna di bombardamenti in Laos e Cambogia e la conseguente guerra civile (1970).
La Guerra India-Pakistan (1971).
Lo scandalo di Watergate (1972).
La Guerra di Yom Kippur (1973).
L'aiuto fornito a Saddam Hussein nel massacro dei curdi (1973).
Il golpe militare in Cile e l'assassinio di Salvador Allende (1973).
L'operazione Condor nel 1974 (omicidio di oppositori politici rifugiati all'estero).
Annessione di Timor Est (1975).
La copertura del regime apartheid sudafricano nel destabilizzare l'Angola (1975).
Il golpe militare in Argentina che portó Jorge Videla a capo della junta nel 1976 (poi morí in carcere dove scontava la pena per crimini contro l'umanitá).
L'omicidio di Aldo Moro nel1978 (in base alla testimonianza della vedova di Moro rilasciata nel 1982).
Sotto Nixon, Kissinger supervisionò il massacro di milioni di persone in Vietnam, Cambogia e Laos dal 1969 al 1973. Kissinger fu la mente dietro i bombardamenti a tappeto della Cambogia, che presero deliberatamente di mira i civili, approvando personalmente TUTTI i 3.875 bombardamenti avvenuti in Cambogia.
Più di 7,5 milioni di tonnellate di bombe furono sganciate su Vietnam, Laos e Cambogia, il doppio della quantità sganciata su Europa e Asia durante l’intera Seconda Guerra Mondiale. Ad oggi, il Laos rimane il paese più bombardato nella storia del mondo.
Henry Kissinger ordinò di bombardare “Tutto ciò che si muove e tutto ciò che vola in Cambogia”. Solo in Cambogia furono uccisi dai 50.000 ai 150.000 civili a causa dei bombardamenti. Genocidio.
In Cile, Kissinger giocò un ruolo chiave nell'orchestrare il colpo di stato del 1973, sostenuto dagli Stati Uniti, che rovesciò il governo socialista di Salvador Allende e insediò il fascista Augusto Pinochet.
Il brutale regime di Pinochet uccise migliaia di persone e ne sottopose altre decine di migliaia a torture durante i suoi 16 anni di regno. L'Estadio Nacional de Chile venne utilizzato come campo di concentramento dopo il colpo di stato.
Kissinger aiutò il dittatore pakistano Yahya Khan, contro la guerra di liberazione del Bangladesh del 1971, consentendo il massacro di massa di circa 300.000-3 milioni di persone.
Kissinger autorizzò e armò Suharto, il dittatore fascista indonesiano, nella sua invasione genocida di Timor Est nel 1975. Questa campagna portò alla morte di oltre 200.000 timoresi attraverso massacri e fame forzata.
Nel 1976, Kissinger diede la sua pre-approvazione alla giunta militare di destra argentina per la sua sporca guerra contro gli oppositori, che portò al brutale omicidio, tortura e scomparsa di oltre 30.000 persone.
L’attività di Kissinger ha avuto gravissime ripercussioni anche in Italia.
Kissinger incontrò Aldo Moro a Washington il 25 settembre 1974.
L’allora ministro degli Esteri italiano stava lavorando all’ingresso nella maggioranza di governo del partito comunista di Enrico Berlinguer. Dopo un breve colloquio, il segretario di stato congedò Moro con un invito raggelante: “O lei smette di fare queste cose o la pagherà cara, molto cara”. La profezia poi si avverò, ma a Kissinger né la magistratura né il Parlamento italiani hanno mai potuto fare una domanda.
Aldo Moro rivelò nel suo memoriale una direttiva di Henry Kissinger che prevedeva, scavalcandolo, la frequentazione sistematica dell'Ambasciata USA per le nuove leve della DC e che prefigurava un'Italia internazionale che parlasse inglese...(1978)
Aldo Moro aveva scoperto che la rete di Kissinger al Dipartimento di Stato USA stava tentando di coinvolgerlo nello scandalo Lockheed diffondendo fakenews ai media italiani, tramite i diplomatici. infatti Il giorno della strage 16 marzo 1978, Repubblica uscì con questo titolo:
Potete riascoltare lo storico intervento di Aldo Moro sullo scandalo Lockheed pronunciato durante il dibattito parlamentare del 77 a difesa del ruolo della Dc a questo link https://www.radioradicale.it/scheda/289638/lo-scandalo-lockheed-e-lo-storico-intervento-di-aldo-moro-pronunciato-durante-il
Sullo scandalo Lockheed:
Consiglio inoltre di riascoltare questo episodio del podcast con Mr. Poffo:
Gli Stati Uniti di Kissinger ebbero anche un ruolo documentato nella strategia della tensione in Italia, come emerso dai “Kissinger cables” rilasciati da Wikileaks, nei quali si evidenzia senza dubbio alcuno il ruolo di Kissinger per vece degli USA.
Kissinger giocò un ruolo fondamentale anche nella creazione del Club Bilderberg, della Commissione Trilaterale, del CFR.
Nel 2014, Henry Kissinger scrisse un articolo per il WaPo sull'Ucraina:
"L'Occidente deve capire che per la Russia l'Ucraina non potrà mai essere solo un Paese straniero. La storia russa è iniziata in quella che era chiamata Kiev-Rus. La religione russa si è diffusa da lì. L'Ucraina è stata parte della Russia per secoli". Sottolinea che l'Ucraina è divisa tra "l'ovest in gran parte cattolico" e "parlante ucraino" e "l'est in gran parte russo-ortodosso" e "parlante russo".
Di conseguenza, "qualsiasi tentativo da parte di un'ala dell'Ucraina di dominare l'altra porterebbe alla guerra civile o alla disgregazione". Questa divisione significa che "trattare l'Ucraina come parte di un confronto tra Est e Ovest significherebbe affossare per decenni qualsiasi prospettiva di portare la Russia e l'Occidente - soprattutto la Russia e l'Europa - in un sistema internazionale cooperativo". Consiglia quindi quanto segue: "Una saggia politica statunitense nei confronti dell'Ucraina cercherebbe un modo per far sì che le due parti del Paese cooperino tra loro. Dovremmo cercare la riconciliazione, non il dominio di una fazione".
Fatto sta che la situazione in Ucraina la conosciamo tutti benissimo, sappiamo come e perchè è stata scatenata, e ancora una volta le parole scritte potrebbero servire semplicemente a restituire una parvenza di non ingerenza nella questione.
Ho sicuramente dimenticato molto altro, ad esempio i rapporti tra Kissinger ed Israele, ma credo che quello che ho ricordato sia sufficiente per inquadrare il personaggio.
Rispetto per la morte in sè sempre, la consapevolezza dei crimini di guerra di Henry Kissinger è però imprescindibile.
*****
© Riproduzione riservata
Se vi piace il mio substack e volete sostenermi o offrirmi un caffè potete farlo qui, grazie.
Per avere notizie in tempo reale ogni giorno, potete unirvi al mio canale Telegram cliccando il tasto qua sotto: