La manovra 2023 tra calcio e covid, dimenticandosi dei malati oncologici
Oggi dovrebbe essere un giorno di meditazione e pace, per prepararsi al Santissimo Natale.
Ma la Camera ha appena approvato la manovra 2023, e non possono rimandare un'osservazione, tra le tante fatte, che a mio parere rappresenta l'ennesima ingiustizia verso i cittadini fragili e la deriva costante a cui stiamo assistendo.
Da due anni a questa parte il solito ingente investimento che vediamo in fatto di sanità si è concentrato sul covid: vaccini, PREMI ai medici vaccinatori, inserimento di personale non specificamente formato per procedere a tappeto con la campagna vaccinazione, punizione per coloro che si sono sottratti a questo volere.
Molte sono le voci che si sono sollevate nell'ultimo periodo e che hanno denunciato come è passata in secondo piano l'attenzione a malattie ben più gravi che nulla hanno a che fare con il covid: tempi lunghissimi per le cure, rinvii per malati gravi, malattie non diagnosticate.
Nel 2021 si è stimato che sono stati circa un milione i casi di cancro non diagnosticati in Europa a causa della pandemia da Covid-19 e 100 milioni gli screening non effettuati, portando a diagnosi più tardive e a una minore sopravvivenza complessiva. Probabilmente i numeri consuntivi del 2022 saranno persino più alti.
Solo cinque giorni fa il Ministro Schillaci aveva dichiarato: “La pandemia da Covid-19 ha determinato una battuta d’arresto nella lotta al cancro, causando in Italia, nel complesso, un forte rallentamento delle attività diagnostiche in campo oncologico. Mai come adesso è necessario offrire le pratiche migliori di prevenzione, cura e assistenza”.
In quel frangente, aveva promesso 10 milioni per il nuovo piano oncologico nazionale, un'inezia nella prospettiva del bilancio dello Stato, ma comunque un inizio.
In realtà, nel testo votato della manovra 2023, mentre risulta aumentato il fondo per acquisto di farmaci e vaccini contro il Covid, non figurano i due emendamenti per anticipare al 2023 i 200 milioni in più per il Pronto soccorso e per i finanziamenti al Piano oncologico proposti dal ministero della Salute nei giorni scorsi e che, aggravante, leggendo gli atti, non risultano essere stati mai presentati.
In particolare il secondo emendamento prevedeva l'istituzione nello stato di previsione del Ministero della salute di un fondo denominato “Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale 2022-2027 - PON”, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, destinato al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza al malato oncologico.
Semplicemente sparito.
Non ci sono soldi, dicono.
Stiamo parlando di 10 milioni, laddove è stato messo a bilancio quasi un miliardo di minori entrate grazie alla pace fiscale concessa alle società di serie A di calcio morose con il fisco, che possono dilazionare il proprio debito in 5 anni con il 3% di interessi e sanzioni ridotte (è solo da sottolineare che lo stralcio delle cartelle al di sotto dei 1000 euro per i cittadini è stato rimandato a data da destinarsi).
E ringraziate per questo emendamento Claudio Lotito, patron della Lazio, neosenatore di Forza Italia, che da ANNI fruisce di speciali accordi fiscali per non pagare quanto dovuto al fisco (ad esempio ricordiamo il piano Salva Lazio del 2005 , che come si è visto nel resoconto al 2021 non è stato neppure regolarmente onorato).
Uno Stato dove ti viene detto che un laureato che non trova lavoro può avere supporto solo per pochi mesi e se non accetta qualsiasi lavoro proposto, in qualsiasi parte d'Italia, con qualsiasi remunerazione, lo perde. Come se il percorso di laurea per tutti sia un modo di evitare il lavoro e non un sacrificio per aspirare a qualcosa di più qualificato.
Uno Stato dove i difficilmente collocabili, fascia d'età over 50 che nessuno vuole perchè con troppa esperienza e troppo costosi rispetto agli schiavi più giovani che si possono assumere per quattro soldi, sono lasciati senza alcun tipo di supporto, perchè è colpa loro se hanno perso il lavoro, ed è colpa loro se non lo trovano. Criminalizziamoli e fomentiamo l'accanimento contro di loro, sia mai che si riscopra il senso della solidarietà sociale.
Uno Stato dove i disabili sono costretti ad accettare le briciole che vengono loro date e debbono anche sentirsi in dovere di ringraziare, ed imparino a tacere, ingrati.
Uno Stato dove non si curano i malati oncologici e in generale tutti i malati sono considerati semplicemente un numero, un peso sociale da sacrificare in nome del sacro altare pagano del covid.
In mezzo, i tifosi.
I tifosi del calcio, che potranno continuare ad assorbire il vero metadone di Stato che distoglie attenzione dalla distruzione dell’apparato sociale.
Peggio, i tifosi dell’odio verso coloro che sono tra le righe etichettati come “spesa infruttuosa” che deve essere schematicamente eliminata.
A loro chiedo: siete felici di vedere che i soldi delle nostre tasse vanno ad ingrassare le tasche dei soliti noti, (ad esempio politici ed amici di politici) piuttosto che intervenire in una solidarietà sociale a tutti i livelli che uno Stato civile degno di essere chiamato tale dovrebbe avere come primario obiettivo?
Beh, festeggiamo. E’ stato incrementato il bonus psicologo: diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50mila euro. Perchè anche chi ha più disponibilità economiche possa usufruirne.
Ne usciremo migliori, una frase che abbiamo sentito ripetere per due anni e che oggi sembra decisamente grottesca.