Laurel Canyon è un quartiere di Hollywood Hills a Los Angeles: un insieme di bungalows piuttosto modesti, una lunga strada arrampicata sulla collina, il Boulevard, e qualche costruzione sbiadita dove avevano trovato rifugio le stelle del vecchio cinema muto di Hollywood. Tra il 1965 e il 1977, mentre tutta Los Angeles vibra di iniziative culturali, formarsi di gruppi ed happening artistici, un manipolo di musicisti si insedia nella zona e fomenta una peculiarissima atmosfera creativa. Ci sono Frank Zappa, Jim Morrison (che aveva preso casa dietro il Canyon Store), i Byrds, i Buffalo Springfield, James Taylor, Carole King, i Mamas & Papas, i futuri Eagles, Peter Fonda, Stephen Spielberg, Joni Mitchell (ritratta in una foto famosa mentre decora di cristalli colorati il proprio cottage) e naturalmente l’intera squadra che gravitava intorno a Crosby, Stills, Nash e Young.
Nel cuore oscuro del sogno hippie. Spie, assassini e rockstar nella Hollywood degli anni ’60 è un libro del giornalista losangelino David McGowan, parte dall’idea che i servizi segreti americani abbiano creato la controcultura freak per distruggere dall’interno il movimento pacifista e giunge fino all’estrema ipotesi che quel complotto politico, per mezzo del famigerato progetto MKULTRA, sia stato il brodo di coltura per la proliferazione dei serial killer.
E’ vero che tutti gli idoli del rock anni ’60-’70 sono figli di individui legati al mondo dell’intelligence e all’ambito militare? E’ vero che i protagonisti di tale controcultura erano dei piccoli Charles Manson in fieri che costituivano le loro comunità di ragazzi strafatti di LSD e ragazzine minorenni con cui accoppiarsi compulsivamente e le gestivano in maniera dittatoriale? E’ vero che tutta la baraonda partì “magicamente” da un quartiere di Los Angeles, Laurel Canyon, che dal giorno alla notte si trasformò in un polo d’attrazione per decine, se non centinaia, di aspiranti musicisti che sarebbero in pochi mesi diventati protagonisti di quell’epoca?
Federico Povoleri con la solita maestria ci racconta il cuore oscuro di Laurel Canyon, che ha visto la nascita della cultura rock americana.
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